La nostra giurisprudenza, non prevede norme atte ad arginare definitivamente con pene adeguate per il persecutore, il dilagante e silente fenomeno del mobbing inteso in tutte le sue forme più abbiette, come invece accade nel resto dei paesi d’Europa. Vediamole in sintesi: il Mobbing è un insieme di comportamenti definiti violenti. Si tratta di veri e propri abusi psicologici manifestati sotto forma di angherie, dispetti, vessazioni, emarginazione, umiliazioni, maldicenze e ostracismi perpetrati da parte di colleghi nei confronti di un lavoratore. Questo comportamento, prolungato nel tempo, può essere lesivo della dignità personale e professionale nonché della salute psicofisica della vittima. Il Bossing o Job-Bossing è simile al mobbing, si differenzia dal fatto che è messo in atto da un vertice aziendale verso un subordinato. Si tratta di una persecuzione tecnicamente affinata nei minimi dettagli che mira a mettere una persona nelle condizioni di doversi licenziare per alleviarsi il dolore. Lo Straining è un conflitto che si svolge sul posto di lavoro e si caratterizza con isolamento forzato, demansionamento, attacchi alla reputazione della persona e molestie sessuali.
Si tratta di una zona franca del crimine dove persone senza scrupoli ne morale si muovono indisturbati, certi di non essere mai colpiti dalla legge proprio perché si tratta di fatti che moltissimi subiscono ma che non vengono denunciati. Esiste poca pubblicità sui lenti progressi che la nostra legge conquista in tempi decisamente non rispondenti alla necessità. La legge 81 sembra aprire uno spiraglio di speranza anche se ancora troppo lontani dalla tutela vera e propria. Il mobbing è un crimine contro la persona, è un modo vigliacco di uccidere lentamente una persona. E’ una spesa che viene accollata alla collettività ingiustamente. Le cure che deve subire un mobbizzato sono dispendiose, e lunghe: dalle sedute psichiatriche, psicologiche agli psicofarmaci per poi finire con le spese legali per difendersi.
Non bisogna assolutamente abbassare la guardia ma combattere, denunciare e portare in tribunale coloro che cagionano le angherie legate a questa pratica deplorevole. Raccogliere quanto più materiale sia possibile, anche le registrazioni audio servono per inchiodare questi personaggi che meritano assolutamente solo il CARCERE. Chi non lo ha provato, non riesce neppure lontanamente ad immaginare quanto devastanti siano questi comportamenti su chi li riceve e su quante altre realtà si ripercuote, dalla famiglia, alla vita privata, alla psiche, all'autostima. Prestate attenzione alla legge 81 esistono nuovi orizzonti anche se siamo lontani dalla tutela. Le Aziende spesso sono ignare che alcuni di quelli che loro si ostinano a chiamare "responsabili" pratichino vessazioni ai loro dipendenti. Quando se ne accorgono tentano in modo vile e subdolo di correre ai ripari, tentando di offrire qualcosa alla vittima, ma che è sempre lontanissimo dal danno che ha subito. Cercano di creare le condizioni che in fase dibattimentale in tribunale gli possa concedere qualche alibi. La legge dice che le aziende che non hanno saputo monitorare su tali comportamenti devianti dei loro dirigenti e/o dipendenti, pagheranno il loro debito alla vittima. Non lasciatevi intimorire!