Dicono che la morte sciolga

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Mara Salvatrucha - MS13 una leggenda metropolitana

22 aprile 2010

http://www.agoravox.it/ecrire/?exec=articles&id_article=14820

Società che stanno avariando, questo sembra essere ciò che sta accadendo nel mondo. Il fatto più allarmante è che stiamo parlando degli industrializzati e civili Stati Uniti d’America. Tra non molto tempo, nella vecchia Europa, sentire parlare di baby gang, bullismo, ragazzi esasperati che sparano nelle scuole non ci farà più nessun effetto.

E’ negli anni ’80 che in California nasce la famigerata gang chiamata MS-13 da immigrati salvadoregni (originari di El Salvador) con lo scopo di difendere i connazionali dalle gang afro-americane e messicane. Che la contraddistingue sono le varie attività criminali che svolge: omicidi efferati, furti, contrabbando, spaccio di droga, commercio di armi al mercato nero e taglieggiamento. Basti pensare che una bancarella che vuole vendere hot dog in un quartiere controllato da loro deve versare a MS-13 il 50%, penala morte. Oppure uno spacciatore che senza autorizzazione della gang, esercita in un loro quartiere, viene ucciso platealmente nell’arco di dodici ore. All’origine, l’ingresso alla banda era consentito solamente ai salvadoregni ma in seguito è stato consentito ad altri latino americani con particolare predilezione per gli honduregni e i guatemaltechi. Già da piccoli si poteva avere accesso alla gang.

Ci sono bambini che a nove anni hanno sulla coscienza quattro o cinque omicidi. Comunicano tra di loro con gesti convenzionali delle mani e smorfie del viso, silenziosi come gatti passano dalla tranquillità all’azione devastante e tempestiva. Massaggiarsi il ventre significa sparare, spolverarsi la spalla significa pugnalare, alzarsi le spalline della maglietta significa attacco imminente di gruppo. Essenzialmente si tratta di persone che non hanno una famiglia, ragazzi che vivono di espedienti. Esiste una vera e propria iniziazione per entrare nella banda, una sorta di prova che consiste, per i maschi, nel subire un pestaggio da quanti più elementi possibile del gruppo, per 13 minuti. Per le ragazze la situazione è ancora peggiore debbono subire uno stupro di gruppo. Nonostante tanta crudeltà le file della MS-13 sono in costante espansione. MS è l’acronimo di Mara Salvatrucha. Mara significa gruppo, folla. La parola Salvatrucha è composta da salva che definisce le origini (El Salvador) e trucha che nel loro slang significa furbo, dritto. Quindi l’intero contesto della parola ha il significato di “gruppo di furbi salvadoregni”. Non è però escluso che la parola Mara altro non sia che l’abbreviazione di Marabunta cioè un particolare tipo di formica molto feroce che divora qualunque cosa si trovi nel suo cammino, chiarissimo richiamo questo, ai sistemi adottati dalla MS-13. Salvatrucho, invece potrebbe significare “giovane combattente salvadoregno”. Mara Salvatrucha potrebbe anche significare “Formica dell’Esercito Salvadoregno”. Per quanto riguarda il numero 13 potrebbe essere un richiamo alla lettera M che è la tredicesima lettera dell’alfabeto. Oppure potrebbe essere un numero superstizioso, in questo caso fortunato.Oppure ancora potrebbe essere la 13° Street di Los Angeles in cui è nata la MS-13. Ipotesi questa più credibile in quanto nella 18° Street è nata la MS-18, banda molto meno efferata.


L’F.B.I. ha stabilito che questa gang di strada sia la più pericolosa ed organizzata esistente sulla faccia del pianeta. Conta oltre 50.000 adepti solo in Centro America, 10.000 negli Stati Uniti e più di 100.000 in tutto il mondo. Il maggior successo della Mara è dovuto al fatto che recluta ragazzi disadattati molto giovani che tendono a vedere nella gang una sorta di famiglia, uno scopo di vita. Nel 2005 l’F.B.I. ha istituito una task force per fronteggiare l’MS-13. Gli appartenenti a questo gruppo sono detti Mareros e vestono in stile Hip-Hop, portano bandane bianche e azzurre che sono i colori della bandiera di El Salvador. Utilizzano graffiti per delimitare i loro confini. Sono ricoperti di tatuaggi dalla testa ai piedi, compreso il volto. Hanno il cranio rasato. Sono tatuati con le lettere MS ed il numero 13, scritti in caratteri gotici, le lettere SUR che significano sureño o southerner, le corna del diavolo, il nome della propria banda. Terrorizzano i quartieri nei quali si sono insediati in ben tredici Stati Usa oltre che in Salvador, Honduras, Guatemala. Messico e Canada. Quest’organizzazione è collegata alla mafia messicana. Un cospicuo numero degli appartenenti alla MS-13 sono figli di immigrati salvadoregni cacciati a decine di migliaia dalla sanguinosa guerra civile del Salvador negli anni ’80. L’infanzia dei Mara è passata tra storie di orrore e morte che hanno devastato i loro paesi d’origine. Gli “homies”, come vengono anche chiamati gli appartenenti alla Mara, sono l’espressione della più violenta e meglio organizzata gang della storia degli Stati Uniti d’America. Uccidono per uccidere, per proteggersi o per incutere rispetto. «Più hai la reputazione di un folle più la gang ti rispetta. Nella gang sono conosciuto come Psyco», si vanta su le Figaro, Oscar, un vecchio membro di MS-13. «La cosa più triste è che non si sa come andrà a finire» - spiega Ernesto Miranda, uno dei fondatori di MS-13 che lavora attualmente alla riconversione dei gangster nella vita “civile”. «Fino a che le cause per le quali i Mara si sono affiliati alla gang, mancanza di lavoro, di educazione, e miseria non scompariranno, le bande continueranno a proliferare. All’inizio il nostro scopo non era di organizzare bande criminali. È stata l’emarginazione a portarci alla violenza e alle droghe». Dalla Mara si esce in tre modi: o finendo all’ospedale, o andando in galera oppure all’obitorio.

Dall’est all’ovest, da nord a sud del continente americano, gli atti di violenza di MS-13 si moltiplicano e sembrano sommergere le forze dell’ordine statunitensi e dell’America centrale. Svestito per metà, il torso sbranato da animali selvaggi, il corpo di Javier Calzada, 21 anni, è stato ritrovato un mattino del 2004 dal sergente Alan Patton in una foresta del Texas. «Poteva essere la scena di un film dell’orrore» confidò poco dopo l’ufficiale di polizia. Qualche mese più tardi il cadavere violentato di Brenda Paz, 17 anni e incinta, veniva scoperto sulle rive del fiume Shenandoah, in Virginia. Membro di MS-13, era stata lei a spingere Calzada, un giovane innocente scelto a caso in strada, verso l’epilogo infernale. Arrestata poco dopo dalla polizia, si era convinta ad aderire al programma di protezione e si era trasformata in una informatrice, un crimine che la gang non perdona mai. Pressappoco nello stesso periodo a migliaia di chilometri di distanza, in Honduras, un bus che trasportava 28 persone veniva bloccato lungo la strada. Armati di mitragliette e di granate, i Mara massacrarono uomini, donne e bambini e inviarono al presidente Ricardo Maduro il messaggio: “attaccateci e noi continueremo a uccidere”.

Qualche mese prima, riuniti in un summit per affrontare il problema delle gang nei loro rispettivi paesi, i capi di stato di Guatemala, Salvador, Honduras e Messico, avevano in effetti messo in atto una politica dura di arresto e incarcerazione sistematica dei membri di MS-13, avessero o meno commesso crimini, sollevando così un polverone nelle organizzazioni dei diritti civili. Un semplice tatuaggio poteva in effetti portare un giovane alla prigione dove avrebbe subito interrogatorio duro e tortura. Anche Tom Hayden, vecchio senatore e ex marito di Jane Fonda, esperto del settore si è interessato della questione. «In America centrale o negli Stati Uniti, solo una piccola percentuale dei membri di MS-13 commettono dei crimini violenti» commenta Hayden - «La maggior parte dei giovani aderisce a una gang per avere una famiglia, per sedurre le ragazze e per proteggersi. Abitano dei quartieri violenti divorati dalla miseria. Ma il razzismo, il trattamento subito da parte della polizia e le ripetute permanenze in prigione li induriscono e li trasformano talvolta in bestie feroci». In Salvador, verso cui gli Stati Uniti estradano regolarmente centinaia di membri di MS-13 è stata registrata una recrudescenza della criminalità. Parlano lo spanglish (un misto di inglese e spagnolo), la lingua dei ghetti ispanici di Los Angeles. La popolazione li accusa di seminare terrore e di aver introdotto una violenza tale, in un paese che si sta rimettendo a malapena da una guerra civile atroce, dove uno squadrone della morte, la “Sombra negra”, è stato formato con la benedizione del governo con il solo scopo di liberarsi di questi figli degeneri. Volto mascherato e uniforme nera gli uomini della “Sombra negra” abbattono senza processo i membri della MS-13.