La crisi economica, oltre ad avere messo in seria difficoltà moltissime famiglie, si è
avvertita anche in attività sociali e sportive. A Lonigo la struttura che ospita il calcio necessita di qualche intervento per essere riportato in auge, come pure la pista di atletica. I
preventivi di spesa sono molto elevati costringendo spesso le amministrazioni a rinviare gli investimenti. Uno sport che sembra resistere alla recessione è il tennis. I numeri parlano chiaro:
trecentocinquanta ragazzi delle varie scuole che al mattino partecipano ad un corso di apprendimento con il maestro Manuel Breda, coadiuvato da Fabiola Teodori. Gli istituti scolastici che
inviano gli allievi sono il Liceo Pavoni, l’Istituto Tecnico Agrario, la scuola media e quattordici classi della scuola elementare di Madonna ed Almisano.
Centotrenta i soci effettivi e ottanta bambini che partecipano alla Scuola Addestramento Tennis. Dal
primo gennaio 2010 Silvano Nicoli, da sempre presente nel tennis leoniceno, è stato eletto presidente del Tennis Club Lonigo. Il suo è stato un ritorno in quanto ha ricoperto
la stessa carica nel periodo dal 1992 al 1995. Anche il consiglio direttivo è stato rinnovato, pur mantenendo due elementi del precedente. Sette i consiglieri: con Nicoli ci sono Diego Crestan,
segretario ed Enzo Beggio, tesoriere. I nuovi entrati sono Filippo Polo vice presidente, Ramanzin Fabio direttore sportivo, Disconzi Lisetto responsabile degli impianti e alle pubbliche relazioni
Angelo Allocca. Il presidente si dice entusiasta della nuova squadra, ognuno porta avanti il proprio incarico con impegno e determinazione ed entusiasmo e affiatamento sono alle stelle. In un
momento di difficoltà economica per tutti, come risponde il tennis?
“Quasi
tutte le società sportive hanno un bilancio in pari. Sovente in negativo. Il nostro giro d’affari annuo si aggira attorno ai 40/45 mila euro. Ciò permette al club di sopravvivere. C’è stata
un’importante ripresa dell’attività tennistica probabilmente dovuta anche all’impresa che le ragazze della Federazione Italiana hanno agevolato vincendo la Coppa Davis. Ultimamente, per una
scelta professionale, il maestro Nicola Bortoloso ha lasciato l’incarico ed è appunto subentrato Manuel Breda il quale ha investito molto nelle scuole e tale iniziativa ha contribuito
notevolmente ad avvicinare anche le famiglie degli allievi”.
Avendo a disposizione una bacchetta magica quali sono le priorità che affronterebbe?
“Abbiamo un bel gazebo i cui pilastri in legno, cementati al suolo stanno marcendo e bisognerebbe intervenire. Gli spogliatoi sono da ristrutturare. Avremmo bisogno di un terzo pallone
pressostatico ed un servizio di ristorazione adeguato. A tal proposito il nostro pensiero spesso cade sul vicino bocciodromo, dismesso da diversi anni e che potrebbe, essere riattato e soddisfare
i nostri progetti. Si rivaluterebbe uno stabile che sta andando verso il degrado e offriremmo un servizio più completo alla cittadinanza”.
Un consiglio per avvicinare le persone a questa salutare pratica sportiva.
“Col contributo del consiglio direttivo, ho proposto una nuova formula: il nostro anno sociale è variato. Prima si articolava dal primo aprile fino al 31 marzo. Ora si estende dal primo di
aprile al 31 di agosto, quindi 17 mesi. Oggi con 50 € si può fare socio fino al 31 di agosto e diamo la possibilità di usufruire del maestro. Essendo iscritti anche all’Alleanza Sportiva
Italiana, diamo anche la tessera che prevede un’assicurazione riconosciuta dal CONI. La durata sociale di tale tessera va dal primo di settembre al 31 di agosto. Uno può scegliere di fare una
lezione privata col maestro oppure optare per quattro lezioni collettive, sempre col maestro. In questo modo uno può appassionarsi ed avvicinarsi all’attività. Chiaramente sono a disposizione le
racchette e le palline. Se poi una persona decide di continuare con il tennis a settembre può decidere di associarsi e continuare col normale periodo di iscrizione versando la quota sociale di
120 €”.
Quanto può incidere economicamente un’attrezzatura completa di accessori? “Considerando che mettiamo a disposizione racchette e palline, l’importante è che uno sia dotato di scarpe da tennis che non rovinino il fondo dei campi, quindi davvero poco direi. Se un aspirante tennista decide poi di acquistare una racchetta, in commercio ne esistono di svariati prezzi; una mediocre la si può pagare dai 120 ai 150 €. Ne esistono anche di molto più costose ma la media non si scosta da quanto segnalato. Il costo orario da noi in inverno, con riscaldamento ed illuminazione costa 10 € all’ora più la corrente elettrica”.