Uno tra i
più preziosi vantaggi che presenta la multi etnicità è lo scambio culturale. E’ possibile crescere reciprocamente carpendo bilateralmente ogni singolo apporto che possa innalzare il livello di
integrazione favorendone e agevolandone lo sviluppo. Lonigo da qualche lustro è presa d’assalto da immigrati che cercano in ogni modo di raggiungere quel benessere che il proprio paese non ha
saputo offrire. Nel mucchio alcuni si integrano in una società difficile e burocratica come la nostra, altri intraprendono il percorso dell’illegalità, non molti riescono a distinguersi per
apportare un valore aggiunto alla nostra società. Tra questi spicca Adil Malhane, un ragazzo di 28 anni che proviene dalla cittadina di Mohammedia, situata sullo splendido mare del Marocco
ad una trentina di chilometri da Dar El Beida, meglio conosciuta come Casablanca. Il paese di Adil, vive all’ombra industriale di Casablanca, possiamo dire che è tra i pochi centri dell’Africa
francofona che offre qualche opportunità di lavoro. Adil è sempre stato interessato ai lavori artigianali, dalle collane, alle borse cucite a mano, dall’incisione di nomi a tutti quei lavori che
distinguono l’artigiano per la precisione.
Il 25
maggio 2005 arriva in Italia dove svolge vari lavori: muratore, piastrellista, agricoltura in generale ed occupato anche in un’azienda presso L’Aquila per la produzione di resina pura. Partecipa
a due corsi per saldatore, uno si svolge a Lonigo ed uno a San Bonifacio dove consegue un attestato. Poi, un giorno vede un cartello dove cercano un apprendista. Decise di rivolgersi e la stessa
sera fu convocato per presentare la domanda. Dal 2007 ha inizio la sua avventura presso una carpenteria di Meledo di Sarego dove scoprirà doti a lui stesso sconosciute. Tiene da parte alcuni
pezzi di scarto di lavorazione metallica, si tratta di pezzetti abbastanza di misura ridotta che nei momenti di pausa tenta di mettere assieme per attribuire una forma nuova. Quando hai messo
assieme i primi pezzi metallici, cos’hai pensato di realizzare? “La prima opera che ho prodotto è stata un elicottero, ho messo assieme dei pezzi, cambiando più volte disposizione. Poi ho
dato attribuito una sagoma migliore ad alcuni frammenti che non mi convincevano. Alla fine, con l’utilizzo della puntatrice ho assemblato i pezzi e poi li ho saldati a filo e ne è uscito un
elicottero futuristico, delle dimensioni di un modellino”.
Come ti nascono le idee.
“Mi vengono guardando le cose oppure ti vengono di getto semplicemente. Il problema è che poi la notte non ci dormo, continuo a pensare a come realizzarla nel miglior modo possibile. Ogni
opera è sempre migliore della precedente, sia come tecnica che come design”. Che tipo di opere hai svolto oltre all’elicottero? “La mia grande passione sono le motociclette. Amo i
motorini. Non ho mai avuto la possibilità di comperarmene uno, così li costruisco in miniatura. Ho costruito un veliero che ho regalato al mio datore di lavoro, ho costruito biciclette,
motoslitte. Tutti i miei pezzi hanno le dimensioni di quei modelli che si vendono nei negozi di giocattoli”. In che momenti della giornata dai forma alle tue opere? “Debbo
certamente ringraziare il mio principale che mi concede di fermarmi dopo il lavoro per dare vita ai miei pezzi. Sono contento perché li apprezza molto anche lui”. Dov’è possibile ammirare
i tuoi pezzi. “Attualmente, Marcello Pegoraro del Bar Verdi, ne tiene tre pezzi molto ben riusciti in una teca di vetro all’interno del bar. Ogni tanto quando ho qualche opera nuova vado a
sostituirla. Attualmente c’è una motoslitta, una moto da velocità ed un custom. Mi piacerebbe allestire una piccola mostra per un periodo, dei miei pezzi, fino ad oggi sono circa una
ventina”.
Lonigo città dello speedway e la tua passione per la moto. Hai mai pensato di assemblare un modello di moto da speedway? “La moto da speedway mi piace moltissimo, è diversa da tutte. Mi affascina il suo motore, la mancanza degli ammortizzatori posteriori, il manubrio, la derapata. Si ho pensato, proprio su suggerimento di Marcello Pegoraro di costruirne una, ci sto lavorando ma non è facile”. Il sogno nel cassetto di Adil qual è. “Mi piacerebbe poter lavorare per conto mio, avere un’attività dove poter realizzare una grande scultura in metallo, sul tipo di quella che si trova al centro della rotatoria principale di Montecchio Maggiore. Ma poi si sa, la vita è fatta di colori, i nostri momenti sono solo sogni colorati, se avrò l’opportunità vorrei tanto salire in sella ad una moto da speedway e provare anch’io a correre, magari per i colori del Moto Club Lonigo”. L’espressione artistica di Adil, dimostra certamente temperamento, stile e design particolare. La tecnica va appena affinata ma le qualità di un artista emergente ci sono tutte. Sarebbe bello pensare che una potenziale amministrazione attenta desse seguito ai sogni di Adil magari commissionando una moto da speedway a grandezza naturale da porre come monumento stabile in Pista Santa Marina a Lonigo.