Le incessanti piogge degli ultimi giorni hanno messo a dura prova le arginature pensili delle vene idriche che circondano e attraversano i nostri paesi. Il crescente livello dell’igrometro ha convinto gli addetti ai lavori ad aprire il bacino di Montebello Vicentino che una volta allagato ha consentito un accettabile passaggio delle acque. Gli argini, che prima delle piogge erano abbastanza secchi, hanno permesso alle nutrie di scavare delle profonde tane del diametro anche di 50 centimetri . Ora che il passaggio dell’acqua ha inzuppato gli argini, essi cominciano a cedere franando e mettendo a nudo parte delle gigantesche tane. Terrapieni di contenimento forati come groviera è possibile vederli lungo il torrente Raguia presso Almisano di Lonigo. Stanno cedendo lentamente come montagnole di sabbia lasciando scoperte queste voragini che hanno indebolito la struttura. La nutria è un animale originario dell’America Meridionale, il cui nome latino è Myocastor coypus, ed è arrivato in Italia nei primi decenni del ventesimo secolo, conseguentemente al commercio di animali da pelliccia in questo caso il castorino. Durante gli anni 70/80 questa tipologia di allevamento ha ottenuto diffusione costituendo una forma di reddito aggiuntiva per molte aziende agricole.
Quando poi l’interesse è andato scemando gli allevamenti hanno liberato molti esemplari che anziché soccombere si sono
adattati all’ambiente riproducendosi e questi sono gli esemplari che stanno devastando le nostre campagne e le opere dell’uomo. Da quel tempo è iniziata la colonizzazione da parte della nutria.
Questo particolare animale causa gravi danni anche alle colture agricole ed il comune di Padova ne sa qualcosa che da anni sta tentando di arginare il problema. I cunicoli scavati possono mettere
a repentaglio anche le strade, le massicciate ferroviarie e i viottoli di campagna ad uso agricolo provocandone il collassamento. Tra le colture maggiormente prese di mira da questo roditore
sudamericano troviamo il riso del quale riesce a provocarne un asporto di proporzioni enormi. Tutto il ciclo vegetativo della graminacea può essere oggetto delle attenzioni della nutria. Per il
grano tenero i prelievi avvengono in inverno verso l’epoca della levata. Per la barbabietola la parte prediletta è la radice zuccherina che tramite scollettamento viene asportata e degustata in
acque tranquille. Per quanto riguarda il mais il periodo migliore è durante la maturazione lattea. Per raggiungere la pannocchia la nutria rode il fusto fino a farlo
cadere.