Parlare male di questa amministrazione è fin troppo semplice. L’unica cosa che ha saputo fare sicuramente bene è fornire
abbondantissimo materiale per i giornalisti che in ogni modo hanno sfruttato quest’onda gratuita di notizie rocambolesche ed altalenanti. Passaggi di assessorati e dimissioni a catena, assessori
che trovano il giusto equilibrio ed altri che escono dal gruppo per accedere al misto. Tra dichiarazioni e smentite i concittadini sono quelli che in realtà ne fanno le spese. Tra le varie
interviste effettuate in questi ultimi mesi dalle varie testate giornalistiche, ai membri che costituiscono l’opposizione e la maggioranza dell’attuale amministrazione, il dato univoco ed
allarmante che emerge è che il sindaco Marchetto non abbia saputo tessere le necessarie relazioni politiche, soprattutto con le persone del suo gruppo, per portare avanti in armonia e
costruttivamente il programma promesso in campagna elettorale ai leoniceni che lo ha portato ad essere il primo cittadino. Come si è giunti ad una situazione così difficile lo abbiamo
chiesto a Loretta Doro, all’inizio assessore, in seguito vicesindaco alla quale è stata poi tolta la carica. “Un sindaco dovrebbe tenere unita la squadra, con lealtà, se poi vuole
riceverla in contropartita. Deve avere persone fidate all’interno del suo gruppo. Marchetto non è stato in grado di tenere coeso il gruppo e forse si è fidato delle persone sbagliate. Trovo che
l’azione intrapresa in consiglio comunale da Randon e dalla Scalzotto non sia stata degna di fedeli compagni di squadra e tanto meno di un capogruppo di maggioranza. Non si può consegnare alla
minoranza il sindaco nel consiglio più importante dell’anno, quello della presentazione del bilancio. Un capo deve dimostrare fermezza e non deve sottostare a
soprusi”.
Se Loretta avesse in mano una bacchetta magica cosa farebbe per questa amministrazione.
“La magia non è necessaria basterebbe liberare le menti degli amministratori dal pragmatismo partitico e personale che è quello che crea distrazione ed impedisce di guardare avanti e operare
concretamente per il futuro di Lonigo. Credo che sarà difficile ricompattare le fila in questo momento nonostante eventuali compromessi siamo ormai alla frutta”. Cosa deve aspettarsi ora
la cittadinanza. “In primis sarebbe importante capire chi rassegnerà le dimissioni a questo punto, ammesso che qualcuno lo voglia fare e poi si prospetta l’ombra del
commissariamento. Non è auspicabile per un paese, ma piuttosto di vederlo alla berlina è sempre meglio una soluzione imbarazzante ma efficiente. Verranno effettuati i lavori prioritari,
l’ordinario. Il commissario dispone in piena libertà ed ha potere assoluto sui beni del paese. Dipende poi dalla persona se si limita a fare piccoli interventi oppure se intende prendersi
delle responsabilità e portare avanti progetti più ambiziosi”. A suo parere quando farà la verifica il sindaco. “Sono da pochi minuti stata interpellata telefonicamente dal sindaco
per avere un’opinione. A questo punto il mio parerei da esterno è che non ci sono margini per appoggiare una compagine di questo tipo. Comunque già da domani darà inizio alla verifica. C’è chi
suggerisce le dimissioni del primo cittadino, proprio per l’impossibilità di continuare il programma. E’ difficoltoso proporre idee e mettere sul tavolo progetti, adesso manca anche la
voglia”.
Una riflessione su questi tre anni di operato.
“Ho iniziato quest’avventura con profondo entusiasmo e grande senso civico. Penso che la politica, debba essere in questo particolare momento di crisi economica, al servizio della
collettività. Lonigo è assopito da troppo tempo e ha bisogno di una figura carismatica che tiri fuori l’orgoglio del nostro paese. Il sindaco dice che non ho esperienza politica. Provengo da
un’azienda privata e la mia preparazione in questo particolare momento di crisi economica potrebbe essere utile alla collettività. Penso che il paese abbia bisogno di fatti più che di inutili
polemiche. Ho lavorato assiduamente a fianco del sindaco ma purtroppo non ha vinto la trasparenza”. Costruire una forza trasversale raccogliendo gli elementi più propositivi della politica
leonicena, potrebbe essere una soluzione? “La politica è sempre competizione, però dipende molto dall’intelligenza delle persone perché il fatto di stare assieme e portare avanti dei
progetti indipendentemente dal colore politico è determinato da questo fattore. Non sono nelle loro teste ed è difficile immaginare il loro pensiero, certo che una forza trasversale oppure una
buona lista civica potrebbe essere gradita al paese. E’ importante capire che l’amministrazione è al servizio dei cittadini e non il contrario ma non sempre questo lato del senso civico viene
percepito da chi amministra e chi occupa le poltrone di comando, sovente, perde il senso della realtà”.