La montagna per molti è ragione di vita, sito privilegiato di sfida dei propri limiti, fuga dalla frenesia e dal caos urbano e full immersion nel rilassamento totale. Soffermandosi nel verde incontaminato e primitivo è possibile spaziare con la mente in luoghi lontani alla ricerca della nostra oasi di pace interiore, della nostra anima più pura. Da oltre quarant’anni a Lonigo esiste una sezione del Club Alpino Italiano, guidata dal presidente Diego Marcheluzzo che nel corso del suo decennio di lavoro per il gruppo, ha avuto la soddisfazione di dare i natali alla Sezione Alpinismo Giovanile che ha da poco compiuto i due lustri di vita. Questa nuova attività, prevalentemente giovanile è stata fortemente voluta dai genitori di alcuni ragazzi che avevano il desiderio di trasmettere loro il rispetto, i valori, i segreti e le conoscenze della montagna. Abbiamo chiesto al presidente Marcheluzzo di quanti elementi sia composto il gruppo giovanile ed il gruppo tradizionale: “Contiamo più di ottanta ragazzi e nel giro dell’alpinismo giovanile un totale di centocinquanta. E’ il nostro fiore all’occhiello ed è il futuro del gruppo alpino. Un’equipe molto professionale segue da vicino i ragazzi. Per quanto riguarda la branca storica del C.A.I. leoniceno, basti pensare che domenica 11 gennaio ultimo scorso sono partiti due pullman con cento persone circa per San Martino di Castrozza, interessati alla discesa libera e uno con una cinquantina di sportivi dediti al fondo, per Campo Mulo nel comune di Gallio che, dopo Cogne è il paradiso per tale disciplina. Seguiva un gruppo di una quindicina di persone per la gita con le “ciàspole”, termine che deriva dal dialetto nonese (Val di Non) entrato prepotentemente nel linguaggio comune dopo il successo riscosso dalla competizione denominata “Ciàspolada”. I conti quindi sono presto fatti , poco meno di duecento elementi”. Come sono organizzate le vostre attività. “Gestiamo due programmi all’anno, quello invernale che si articola da dicembre a marzo e quello estivo che va da aprile a novembre. Il programma dedicato ai mesi freddi prevede tutte le discipline che si possono svolgere in montagna: discesa, fondo, sci alpino e l’escursionismo con le ciàspole. Lo sci d’alpinismo è la regina delle attività e viene svolta fuori pista. La risalita non è assistita da impianti di risalita ma con la forza delle proprie gambe e tramite l’utilizzo di una striscia di pelle di foca artificiale che applicata allo sci permette di avanzare ma non di retrocedere. E’ uno sport che prevede attrezzatura dedicata e particolare. Il fisico è importante ma non basta, è necessaria tecnica, esperienza, conoscenza dei luoghi e capacità di individuare i potenziali pericoli”. Quali sono le mete previste per il fuoripista? “In calendario ci sono otto uscite in ordine crescente di difficoltà proprio per inserire nel gruppo il maggior numero di escursionisti. Le prime le effettueremo sul Monte Baldo, poi sulle Maddalene presso il Monte Luco Grande, sul gruppo dei Sorrentini, sulle Alpi Carnie ed infine una gita ulteriore sulle Dolomiti ancora da definire. Questi in linea di massima gli itinerari anche se è necessario sottolineare che per la discesa ed il fondo non muteranno in quanto già fissati mentre per le altre discipline sarà necessaria una valutazione di volta in volta a seconda delle condizioni di praticabilità e meteo. In caso di impossibilità opteremo per itinerari alternativi, magari più facili e senza rischio valanga. E’ importante divertirsi e portare a casa la pelle”. Il fondo è andato nel tempo ottenendo sempre più consensi, sia per i costi contenuti che per la praticità di piste ottime a poca distanza da noi. Come vi organizzate per questa pratica? “Lo scorso 11 gennaio è iniziato un corso della durata di tre domeniche consecutive, esattamente il 18 e il 25 gennaio presso Campo Mulo che offre oltre cento chilometri di piste da fondo per tutte le difficoltà Ci avvaliamo della collaborazione dei maestri di sci locali i quali hanno 7/8 elementi ciascuno cui insegnare i rudimenti, dalla prima neve fino ad imparare la tecnica vera e propria”. Qualcosa circa le attività estive? “Siamo specializzati nelle escursioni a tutti i livelli, dalle più facili alle più difficili. Solitamente iniziamo con camminate di ¾ ore al giorno per arrivare alle 7/8 ore. Abbiamo anche gite di più di un giorno e bivacchiamo in rifugi o alberghi. Un tempo, non lontano, organizzavamo anche campeggi di tre settimane. Poi la gente è diventata benestante ed ha scoperto la comodità dei bivacchi al caldo. Forse in futuro, vista la crisi in atto, ritorneremo al vecchio campeggio”. Qualcuno degli iscritti emerge particolarmente in qualche disciplina? “Un tempo partecipavamo alle gare ma poi l’interesse è sfumato. Abbiamo buoni sciatori per quanto riguarda la discesa e il fondo ma non dei campioni”.