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Ippocastani condannati

gennaio 2009

Ippodromo
Ippodromo

L’amministrazione comunale di Lonigo ha in progetto un intervento di riqualificazione dello storico Parco Ippodromo, confidenzialmente da tutti conosciuto anche come “circolo”. Questa annosa questione si protrae da parecchio tempo, infatti anche la scorsa amministrazione se ne era occupata, senza giungere a conclusione. Stiamo parlando di un Parco Storico che presenta cioè delle caratteristiche specifiche come la sua origine nel passato, il suo essere documento e memoria storica, simbolo di una civiltà e comunità ed ospitare all’interno del suo perimetro delle piante secolari. Per tali motivi un Parco Storico viene tutelato dalla legge con appositi provvedimenti che riservano particolari attenzioni e cure. Tutti gli interventi per la riqualificazione e per la conservazione di tale bene pubblico, debbono partire da fondamentali presupposti. Una seria analisi della futura destinazione d’uso del Parco, la compatibilità con le tradizioni e le nuove esigenze della comunità, recupero del “luogo storico” coadiuvato da attenta analisi storica con scelte mirate e adozione di strumenti d’intervento finalizzati al raggiungimento e mantenimento dell’identità del Parco. Coinvolgere la collettività in questo processo, è importante per avere un maggiore consenso nello sviluppo del piano. Non a caso sono sorti diversi movimenti in difesa del Parco e soprattutto a tutela di quella memoria che dalla notte dei tempi ha identificato generazioni di ragazzi che hanno trascorso l’infanzia e l’adolescenza tra l’ombra ed il riparo degli ippocastani. Abbiamo chiesto al sindaco Silvano Marchetto a che punto siamo col progetto. “A fine ottobre abbiamo avuto un incontro, presso il Parco Storico, con la Sovraintendente ai Beni Culturali di Verona, l’architetto Sabrina Ferrari assieme al Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato Daniele Zovi, per fare il punto della situazione. Considerando il fatto che cambiare il tipo di essenza poteva significare la rovina della vera identità storica del Parco, anche se l’attecchimento di nuova piantumazione sarebbe stata più facile, si era valutata l’ipotesi di sostituire comunque tutta la piantumazione arborea ma poi si è giunti alla conclusione di fare un controllo sugli elementi ammalati e sostituire gli irrecuperabili con la medesima essenza”. I rapporti con i comitati sorti in difesa del Parco hanno trovato un corretto equilibrio con l’attuale amministrazione?Gli scambi intercorsi con i comitati sorti sembrano ora procedere nella stessa direzione dimostrando una reciproca soddisfazione. Non appena sarà ultimato il progetto con le ultime modifiche, lo presenteremo tempestivamente in Sala Convegni dove sarà illustrato nel dettaglio al pubblico. Queste saranno le definitive indicazioni concordate con la Sovrintendente ai Beni Culturali ed il rappresentante del Corpo Forestale dello Stato”. A quando lo start up dei lavori? “Concluderemo il progetto entro i primi mesi di quest’anno. Sabrina Ferrari si è presa in carico l’onere di approvarlo al più presto. L’accordo è onorevole e la soluzione è ottimale per tutti, in primis per il Parco. Dovremo partire già con il prossimo autunno e mi auguro vivamente di riuscire a mantenere la tempistica prevista”. Nel marzo del 2007 la sezione del medio e basso vicentino di Italia Nostra  presentava un progetto di riqualificazione del Parco prevedendo interventi sulla pavimentazione dei percorsi e sull’impianto d’illuminazione. Come intende procedere l’amministrazione? “Il nostro progetto prevede anche questo, tuttavia ci sono delle idee contrastanti sul tipo di illuminazione poiché esiste una schiera di persone che intenderebbe adottare luce soffusa a causa del problema dell’inquinamento luminoso, mentre altri optano per luce forte temendo che nella penombra possa accadere qualche fatto poco piacevole soprattutto per chi va a fare footing all’imbrunire. Penso che alla fine, visto che non mancano eventi malavitosi,  opteremo per una buona illuminazione. In estate il Parco è un ambiente molto vissuto ed è giusto che la gente si senta al sicuro”. La spesa da affrontare quale sarà? “Questo è un altro aspetto molto delicato e sarà affrontato a stralci, idee più chiare sulla cifra esatta li avremo verso il termine della presentazione del progetto. Il lavoro da svolgere è molto tecnico e particolareggiato, servirà qualche anno prima di terminare il tutto, alla fine avremo il risultato che la cittadinanza si aspetta. Ho parlato con Silvio Bragolusi e Vittorio Rizzoli, i componenti storici dei comitati ed entrambe mi hanno detto che questa è una buona soluzione”. Per contrastare la malavita annidatasi all’Ippodromo in questi ultimi tempi cosa si intende fare? “Stiamo ragionando su più aspetti, le proposte ci sono e disparate, ad esempio si ventilava l’ipotesi di affidare la tutela del Parco a vigilanza privata oppure ad un affiancamento ad elementi della Protezione Civile, come accaduto in passato. Impensabile il nonno vigile che in caso di confronto diretto avrebbe certamente la peggio vanificando ulteriormente la sicurezza”.