Dicono che la morte sciolga

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Luigi Casella e "El Vilan de Lonigo"

ottobre 2008

El vilan de Lonigo
El vilan de Lonigo

Luigi Casella, classe 1939 è leoniceno di nascita. Negli anni ’60 si trasferisce a Bruxelles e si laurea in Scienze Politiche all’Università Cattolica di Lovanio. Trascorre oltre quarant’anni al servizio delle Istituzioni Europee. Oggi è consulente internazionale. Lo scorso marzo pubblica un libro patrocinato dal Comune di Lonigo di circa 400 pagine dal titolo “El Villan de Lonigo”. Uno straordinario ed estemporaneo viaggio nel mondo degli “Almanacchi” di Antonio Casella tramite il quale si possono rivivere dei particolari spaccati del popolino leoniceno di circa due secoli or sono.

 

Luigi Casella
Luigi Casella

Luigi Casella, dopo il pensionamento impegna a fondo i primi anni a documentarsi su un poeta dialettale leoniceno, suo omonimo: Antonio Casella nato nel 1774 e morto nel 1844. El villan de Lonigo era un povero operaio agricolo dotato di una gran tenacia e buona volontà il quale, autodidatta, ha beneficiato dei preziosi insegnamenti circa la lettura e scrittura da parte dei frati francescani del convento San Daniele di Lonigo che egli frequentava nei momenti in cui il duro lavoro della terra gli concedeva qualche breve tregua. La sua genialità poetica è emersa fin da ragazzo, momento in cui ha iniziato a comporre le prime poesie dialettali in chiave ironica e umoristica, descrivendo scorci di quotidianità del popolino leoniceno, spesso terminando con una nota morale e riflessiva. Antonio Casella verso il 1815 lascia la collina per avvicinarsi a Lonigo dove trova lavoro come rilegatore di libri. Questo cambiamento, di fatto non è un grande miglioramento economico però intuisce che può trarre profitto dai suoi sforzi poetici. Seguendo una moda letteraria dell’epoca raduna la maggior parte delle sue opere in sei almanacchi. Come nasce l’idea di cercare notizie su Antonio Casella.Verso il 1950 ho contribuito ad aprire la Biblioteca Civica di Lonigo. Per caso mi capitò per le mani un libercolo di poesie del Casella. Questo fatto mi incuriosì anche se ero molto giovane. Soprattutto mi interessava il fatto che potenzialmente potesse essere stato un mio antenato. Poi sono partito per l’estero e di tanto in tanto mi veniva in mente l’episodio del librettino, nel frattempo gli  avevano intitolato a Lonigo una Via. Così mi ero posto l’obiettivo che una volta in pensione avrei approfondito una ricerca sul poeta. Presso la Bertoliana di Vicenza ho ritrovato questi almanacchi ed ho voluto quindi ridare giovinezza al Casella. Nelle sue poesie è racchiuso il popolo della Lonigo di  circa due secoli fa”. Perché si avverte nel tempo la necessità di scrivere un almanacco. “I primi almanacchi risalgono al tempo degli egiziani e dei romani ma in Europa arrivano tra il 1500 e il 1600 circa. Prima di tutto, la gente del ceto medio, assieme alla Bibbia, erano le uniche cose che avessero a disposizione da leggere. Gli usi dell’almanacco erano molteplici direi, dovevano prevedere il tempo e fornire ai contadini alcuni consigli. Il Casella, non ha fatto un vero e proprio almanacco perché le sue previsioni meteorologiche erano legate solamente al suo estro poetico. Ha avuto la fortuna di avere pubblicato questi sei almanacchi nei quali ha raccolto le sue poesie per farsi conoscere un po’ .Gli almanacchi del Casella rispecchiano particolarmente le vita, i timori e le preoccupazioni degli abitanti di molti altri paesi del Veneto di inizio 1800 che stavano vivendo la caduta della Serenissima Repubblica Venete e il mercanteggiamento della nostra regione tra austriaci e francesi”. Il ricavato di questo libro andrà devoluto in beneficienza?Si l’utile di questa opera è destinata ad aiutare un mio vecchio compagno di scuola sardo, che è diventato missionario laico, impegnato nella realizzazione di un progetto inteso a migliorare le condizioni di vita della popolazione di Enugu nel Biafra in Nigeria”. Il consulente internazionale Luigi Casella, ha qualche altro progetto in mente?Ho prestato servizio presso la Comunità Europea per 43 anni e sono un fervente sostenitore dell’idea europea. La mia preoccupazione attuale è quella di organizzare dei corsi per i giovani leoniceni che parteciperanno alle elezioni del Parlamento Europeo nella prossima primavera. Nei primi mesi del prossimo anno dovrebbero essere pronti. Tutte le Istituzioni Europee sono talmente lontane dalla realtà della quotidianità della gente che è facile perdere di vista la mappatura di tutto questo. Il mio intento è quello di poter fornire ai ragazzi una focalizzazione delle varie Istituzioni costituite in modo che si sappiano orientare e decidere con sicurezza e soprattutto con adeguata conoscenza”.