In una zona pianeggiante tra Lonigo e Montebello Vicentino sorge una piccola collina, adagiata, quasi per sortilegio di un’arcana divinità, nel vano tentativo di congiungere le colline di Brendola a quelle di Montebello Vicentino stesso. Sopra quella collina, tra il 1714 e il 1715, su disegno di Francesco Muttoni, fu edificata “La Favorita” oggi villa Da Porto Zordan, nella frazione di Monticello di Fara. In questo contesto si è svolta la terza edizione della più importante manifestazione di vini naturali in Europa. Il movimento VinNatur promuove la cultura della naturalità, trasparenza e della ricerca delle espressioni della terra. Non scopi commerciali dunque ma incontro e scambio culturale fra produttori ed amanti del vino. Il nove ed il dieci Aprile sono stati interamente dedicati ad assaggi e degustazioni di vini provenienti da Italia, Francia e Slovenia. Il pronao a sei colonne, su cui si innesta il frontone, sovrasta un’imponente scalinata, salita la quale si accede alle grandi stanze dove prendono posto un totale di settantacinque espositori/produttori. La novità di quest’anno sono gli spazi espositivi per le aziende che si accingono, ex novo, alla sperimentazione di vini naturali. Lo scambio di esperienze ed informazioni crea nuovi contesti per lo sviluppo di questa nuova filosofia indicata a suo tempo da Rudolf Steiner, padre fondatore della antroposofia, il quale disse: “Il nostro obbiettivo è elaborare una pedagogia che insegni ad apprendere, ed apprendere per tutta la vita dalla vita stessa”. Limitare agenti invasivi e tossici di origine chimico tecnologica consente di produrre vino naturale agendo nel rispetto del territorio dei cicli naturali e della pianta stessa. L’interazione sviluppatasi dalla voglia di raccontarsi ha raggiunto il suo apice nella conferenza stampa tenuta da Jacques Meil, uno dei maggiori esperti di biodinamica in Francia. Ai tavoli degli espositori, persone umili e semplici che sanno produrre un vino ricercato, di altissima qualità. Piccoli proprietari terrieri che da uno, due ettari di terra riescono a produrre quattro o cinquemila bottiglie l’anno. Degna di nota di merito anche gli espositori alimentari che hanno spaziato dal riso alla pasta, dai formaggi al culatello per non dimenticare l’olio extravergine d’oliva. Ha fatto da cornice, a conclusione delle giornate di assaggi, un gruppo musicale che ha suonato un interessante ed impegnato genere Fusion. Manifestazione assolutamente riuscita, secondo il nostro parere. Appuntamento quindi al prossimo anno, con l’augurio e l’auspicio che possano partecipare altri paesi europei per una maggiore crescita e scambio.