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Speedway

settembre 2008

E’ ancora incerto il paese in cui è nato lo speedway. America forse Australia. In questa spettacolare specialità i piloti con le loro moto da 500 cc. prive di freni, affrontano le curve rigorosamente a sinistra con il piede che tocca terra protetto da una speciale scarpa in acciaio. Un tempo le gare si svolgevano in ippodromi in disuso, oggi si corre in stadi dove la pista in terra battuta ha preso il posto di quella di atletica o appositamente costruite come a Lonigo, Terenzano e Giavera del Montello. Negli U.S.A. agli albori del ‘900 esisteva già un campionato con piloti professionisti. Oggi i motori in lizza sono due: il ceco Jawa e l’italiano GM, costruito in terra Berica dall’ex pilota Giuseppe Marzotto, alias Charlie Brown. In Italia lo speedway fece la sua prima apparizione nel dopoguerra, i soldati alleati scorazzavano negli ippodromi delle città del Friuli. Si correva anche nel vicentino a Lonigo presso l’ex ippodromo, per tutti il “Circolo”. Roberto De Carlo, leoniceno d’adozione, cura un sito ricco di foto d’autore, per gli appassionati della “derapata” all’indirizzo http://www.tapeson-speedway.comDa esperto, quale è, abbiamo chiesto a Roberto di illustrarci alcuni problemi dello speedway. “C’è poca consapevolezza dell’esistenza di questo sport in Italia. Abbiamo piloti giovani che corrono per passione e si scontrano con il professionismo dei loro avversari e non celano il desiderio di tentare la stessa strada nei campionati esteri. L’unico vero caso in Italia è stato Armando Castagna, più volte finalista mondiale, ora CT della nazionale italiana e componente della Commissione Corse su Pista della FIM.”. Di quanti impianti disponiamo in Italia? “Le piste sono tutte concentrate nel Veneto e nel Friuli. Recentemente è sorta una pista nelle Marche a Potenza Picena, grazie al supporto di due ex piloti marchigiani, Paolo Salvatelli e Fabrizio Vesprini. La pista è omologata solo per gli allenamenti. Negli anni ‘60/’70 esistevano molte piste: Novara, Castiglione Olona, Monticello di Fara, Rovigo, Badia Polesine, Bergantino, Casaltone di Sorbolo, Osoppo, Tarcento, Trieste, Rimini, Formigine, Lanciano, Civitanova Marche e altre. Sorprendente era il numero degli spettatori”. Intuisco che manca un innesco a questo sport per essere definitivamente lanciato, di che si tratta? “Mancano dei piloti motivati, una mentalità imprenditoriale che sappia investire nello speedway anche da parte degli organizzatori che ne favoriscano lo sviluppo. Cito come esempio il Moto Mondiale di Valentino Rossi. Le gare messe in onda dalla RAI, con commento di Federico Urban non davano odiens, nonostante già a quel tempo avessimo campioni come Luchinelli e Ferrari. In mano a Mediset - Italia 1, Guido Meda e Loris Reggiani, fanno vivere la gara agli spettatori migliorandone la performance. Di Moto Mondiale se ne parla molto, ed è il frutto della giusta campagna intrapresa dalla TV commerciale”. Ci parli del rapporto tra Media e Speedway. “In Polonia ci sono più di 600 piloti che disputano i campionati come nel calcio. Le TV si fanno concorrenza per accaparrarsi le gare, le radio fanno le dirette. In Italia, nell’80 c’era Radio Gambellara che faceva la radiocronaca dalla pista di Lonigo, ora un tentativo da parte di Radio Goccioline, che trasmettendo nel web non conosce confini di ascolto. In Polonia i piloti sono professionisti, corrono in altri campionati, viaggiano e volano per chilometri dalla Polonia all’Inghilterra, dove c’è il campionato più prestigioso ed ambito”. Oltre che in Italia dove esiste lo speedway? “E’ conosciuto in Norvegia, Finlandia, gli ex paesi dell’Est, la Germania, la Russia e la Francia, U.S.A. e Australia”. Come fa un giovane ad avvicinarsi a questa disciplina? “La FMI ha presentato venerdì 25 Luglio la televisione con 10 canali FedermotoTV http://www.federmoto.tv, tra cui speedwayTV. Questo sport motoristico in Italia è al minimo storico per quanto riguarda gli iscritti, circa una trentina. Per far crescere professionalmente e reclutare nuovi piloti la FIM assieme a Castagna agevola dei corsi scuola nelle piste. Ulteriori informazioni sul sito www.armandocastagna.com. Per i più piccoli l’età minima è di 12 anni, esistono moto costruite appositamente con cilindrata da 125 cc, per la mezzo litro l’età è di 25 anni. Concludo dicendo di voler continuare a sognare uno speedway italiano ai vertici mondiali, dove alla Domenica potrò dire a mia moglie “vado allo stadio” ma non per vedere la solita partita di calcio, ma per una gara di speedway”.