Camminano curvi, sotto il peso del loro fardello, talvolta coperti da una palandrana impermeabile, spesso accompagnati dalla pioggia o dalle minuscole goccioline di nebbia. Ricordano dei piccoli Alpini, mini esseri umani che si dirigono alla guerra, una scena riproposta frequentemente dalle sbiadite foto in bianco nero dei libri di storia. Stiamo invece descrivendo una quotidianità dei nostri giorni, dei nostri figli che si accingono ad andare a scuola, ricurvi sotto il peso dei libri e degli innumerevoli accessori che l’istruzione moderna richiede. Ogni anno i testi sono più numerosi e voluminosi, ricchi di immagini e di approfondimenti o accompagnati da un cd rom che li coadiuva negli studi. Mi sono interrogato sul perché di tanto incremento di libri e materiale scolastico, concentrato prevalentemente in questo ultimo decennio ed ho ipotizzato due teorie: l’istituzione pubblica sembra che abbia grandi progetti per i nostri ragazzi, forse perchè vuole correggere una classe dirigente, quella attuale, quella che ha studiato su pochi scarni testi, che risulta essere fallimentare. Infatti, nel mondo, in questo istante, ci sono 24 guerre e dieci paesi sono sull’orlo di caderci. Senza considerare i focolai terroristici dei quali sappiamo ancora troppo poco. Oppure è un fattore legato all’economia e al consumismo. Più libri significa maggior circolo di danaro, più persone che lavorano e guadagnano. Si incrementa un mercato che probabilmente aveva già pesante sul collo il fiatone di una crisi. Ma è giusto riversare sulle schiene dei nostri ragazzi le nostre angosce scaturite da anni di fallimenti?
Un quadro più chiaro della situazione ce lo illustra il Preside delle Scuole Medie dell’Istituto Comprensivo Carlo Ridolfi di Lonigo il dottor Lorenzo Quaglio.
Dottor Quaglio, perché tanti libri ad incurvare la schiena dei nostri ragazzi?
“La scuola rispetto ad un tempo è radicalmente cambiata, sono aumentate anche le discipline. Ciò incide anche sull’uso di strumenti nuovi. Questo non so se sia un vantaggio ma la complessità della nostra realtà sta di fatto che è cresciuta. I libri di testo sono diventati più ricchi, al loro interno troviamo immagini accompagnate da testi che approfondiscono le tematiche e propongono varie operatività, una specie di interazione tra libro ed allievo. Una volta si studiava su una cartina geografica in bianco nero con pochi dati. Il ministero è intervenuto più volte circa il peso degli zaini. Sembrava che ci fosse una certa correlazione tra alcune patologie inerenti la colonna vertebrale ed il peso dello zaino, ma così non è. Il Consiglio Superiore della Sanità ribadisce che il peso di cartelle e zainetti non ha alcuna ripercussione su paramorfismi della colonna vertebrale, in quanto solamente il due per mille dei ragazzi presenta qualche patologia alla colonna vertebrale e ciò non è imputabile ai loro fardelli appesantiti”.
Il Consiglio Superiore di Sanità, in una seduta del 16 dicembre 1999 ha stabilito che il peso dello zaino non deve superare il range compreso tra il 10 ed il 15% del peso corporeo. Una sua riflessione.
“Certo, dobbiamo considerare anche che i ragazzi di prima media per apprensione o paura di sbagliare, si portano a scuola molto materiale che allo stato pratico non serve. Infatti se osserviamo i ragazzi delle terze portano meno libri proprio per il fatto che hanno capito come funziona. Occorre solo che i genitori, coadiuvati dagli insegnanti effettuino un controllo maggiore. Un’altra soluzione potrebbe essere l’acquisto di un trolley in sostituzione dello zaino. In passato si era tentato di adottare anche i libri “piuma” ma non hanno avuto un grande riscontro. Per determinati testi si era adottata una carta leggera, particolare, ma anche questo esperimento non ha prodotto risultati in quanto i ragazzi dopo breve tempo si trovavano a studiare su un testo sgualcito, logoro quindi incomprensibile”.
Abbiamo quindi capito che monitorare sui nostri ragazzi e un buon dialogo con gl’insegnanti potrebbe essere d’aiuto ai “piccoli Alpini”. L’allarme zaini, nella nostra penisola, esiste e viene affrontato diversamente a seconda della sensibilità. Il sindaco di Cesena, nel febbraio del 2000 ha emesso un’ordinanza che vietava l’uso di zainetti con peso superiore ad 1/10 del peso corporeo dell’alunno di normale costituzione ed 1/15 se di costituzione gracile. A voi il giudizio.