Quante volte ci è accaduto di spremerci il cervello per scegliere un regalo per una persona cara, ricorrendo spesso ad un consiglio di un amico o addirittura interpellando la sfera magica di internet. Per fare un presente ad un maschio, ho l’impressione che la scelta sia più ampia e meno vincolata. Dalla cravatta al portafoglio, dal cellulare al dispositivo hi-tech, dalla collezione di fazzoletti al profumo o dopobarba. Per un regalo ad una donna lo sforzo è maggiore. L’universo femminile è criptato e va tradotto. Immergersi nella sfera personale richiede un’approfondita conoscenza e grande sensibilità. Un oggetto che nel tempo ha subito alti e bassi di notorietà e gradimento è il carillon, uno strumento musicale automatico del diciannovesimo secolo che produce musica facendo vibrare, con delle punte poste su un cilindro o su un disco rotante, delle lamelle di acciaio disposte a pettine. Una specie di scatolina magica che emette una musica ciclica, spesso utilizzata per addormentare i neonati oppure nei portagioie, nei porta trucchi, in piccole cassettine per custodire qualche minuscolo oggetto. Il nome deriva dal francese, e tuttavia in quella lingua questo strumento non è affatto chiamato carillon, bensì boîte à musique. Il termine carillon, designa fin dal Medioevo un insieme di campane, in origine solo quattro, da cui il termine latino quadrilio che ha dato origine a "carillon". Fin dal VII° secolo insiemi di campane erano collocati nei campanili delle chiese maggiori e nelle torri civiche; l'impulso maggiore allo sviluppo dello strumento si ebbe intorno al XV secolo, quando furono molto in voga in Olanda ed in Belgio. Tra i carillon più celebri si annoverano quelli dei Beffrois, torri campanarie, di Bruges, di Malines e di Douai. Il 15 febbraio 1796 l'orologiaio ginevrino Antoine Favre brevettò, con la denominazione «carillon sans timbre ni marteau» ovvero "carillon senza campane né martelli", un meccanismo in miniatura simile a quello dei carillon di campane, che faceva suonare una serie di lamelle accordate. Da ciò, verosimilmente, deriva l'uso italiano di chiamarecarillon questo strumento, che a partire dai primi anni del XIX secolo fu prodotto per essere collocato in oggetti con destinazioni diverse: orologi sia da parete che da tasca e tabacchiere. In seguito si produssero strumenti più grandi, destinati ad un uso autonomo, racchiusi in scatole più o meno decorate. Queste, oltre a fare da contenitore per lo strumento, avevano soprattutto la funzione di amplificare il suono delle lamelleè: da qui il nome di «boîtes à musique» o "scatole musicali" adottato dai francesi. La popolarità delle grandi boîtes à musique come strumenti di riproduzione musicale declinò alla fine del XIX con l'avvento del fonografo e soprattutto del grammofono. Per acquistare questo simpatico oggetto si suggerisce di consultare le profumerie, i negozi che vendono articoli da regalo oppure per i più esigenti in materia di originalità e antichità, alcuni mercatini dell’antiquariato, espongono carillonveramente interessanti a prezzi davvero abbordabili. Anche internet aiuta molto in questo senso. Suggerisco il sitohttp://www.lagattacarillon.it/home.html nel quale è possibile trovare carillonda tavolo, da muro, porta foto, luminosi, orologi, bomboniere, salvadanai, lampade e molto altro. Ce n’è per tutti i gusti!