3 aprile 2007
Ippodromo ammalato
Il progetto presentato poco prima dello scorso Natale dall’amministrazione comunale di Lonigo per l’intervento di riqualificazione dell’Ippodromo, trova pareri discordanti. La proposta del perito agronomo Casarotto, nominato dall’amministrazione comunale, prevede la rimozione arborea ammalata di ippocastani e la successiva sostituzione con frassino. Per la tutela del Parco è nata a Lonigo l’associazione “Civica Lonigo”, presieduta da Silvio Bragolusi, il quale si è prodigato nella raccolta di firme per bloccare l’abbattimento indiscriminato degli ippocastani e per proporre di sostituire gli ippocastani ammalati con altrettanti ippocastani, la rimessa a dimora nell’area centrale del Parco degli ippocastani mancanti e cura delle alberature ammalate. Determinata è anche la presa di posizione dell’associazione Italia Nostra sezione Medio e Basso Vicentino che si interroga su quale sarà il futuro del Parco Ippodromo e lancia la proposta di abbattere gli esemplari di Aesulus Hyppocastanum che risultino irrecuperabili. L’individuazione di settori di piante sane da tutelare con interventi di risanamento e manutenzione costante, cosa che è mancata fino ad oggi. Dopo aver disinfestato e risanato il terreno, intervenire con nuova piantumazione di ippocastano in modo da conservare l’aspetto originario del Parco e della sua identità storica. Mantenere in essere le piante di Tilia Europea, che godono di ottima salute. Per quanto riguarda la pavimentazione dei percorsi si possono ricercare soluzioni consone alla tipicità del Parco storico come la compattazione del ghiaino o il macadam con rifiniture in brecciolino. Una critica anche all’illuminazione, ormai divenuta obsoleta, da adeguarsi alle vigenti norme di sicurezza e da abbellire magari con punti luce diradati o fasci luminosi rivolti verso il basso. Per Italia Nostra è importante che sia riconsiderato l’utilizzo del Parco e soprattutto che lo si preservi dall’impatto che determinate manifestazioni di massa possano causare così come eventuali strutture sportive o ludiche nonché presenze rumorose ed inquinanti. Le scelte che si faranno dovranno essere rispettose della tipicità del Parco poiché da esse dipenderà il futuro assetto del bene. Conservare le caratteristiche storiche e naturali è il preciso dovere degli amministratori.