10 aprile 2007
Non sono servite a nulla le richieste scritte, che a piena voce chiedevano di salvare dal taglio, un Taxus presumibilmente vecchio di 300 anni. Le lettere, indirizzate lo scorso 29/03/2007 dal presidente del Comitato Intercomunale Tutela Territorio Area Berica, Francois Bruzzo, al consiglio comunale di Lonigo e per conoscenza al Corpo Forestale dello Stato e la lettera inviata dalla presidente di Italia Nostra, Margherita Verlato, in data 30/03/2007, all’amministrazione comunale e all’ufficio tecnico per i lavori pubblici di Lonigo, chiedevano la rivalutazione della decisione presa in merito all’abbattimento della pluricentenaria rappresentanza arborea. Il Taxus, situato in un giardino all’incrocio di Via Cesare Battisti con una laterale di Borgo Tripoli è stato definitivamente abbattuto! Bruzzo, spiegava nella sua missiva, che “dopo un sopralluogo si era appurato che la pianta era antica e di una essenza la cui crescita è lentissima e per ciò è molto raro trovare un esemplare di tale mole. Data la lenta crescita è possibile trovare questa forma vegetale come arbusto. La sua dimensione ad una prima valutazione potrebbe indicarne l’età compresa fra i 2/3 secoli. La pianta risultava essere sanissima e necessitava solo di normale manutenzione”. Per questi motivi il Taxusapparteneva alla memoria storica del quartiere e del paese. Il gesto di averlo tagliato ha di fatto cancellato un importante tassello di storia e di cultura che apparteneva alla popolazione di Lonigo che sconcertata dalla decisione dell’amministrazione ha chiesto l’intervento dei comitati. Troppo spesso, scelte che privilegiano l’acquisizione di nuovi spazi o solamente la possibilità di poter lavorare più praticamente senza ostacoli, vanno irreparabilmente a discapito di memorie storiche e specie rare di flora. Dovrebbe essere interesse comune produrre qualunque sforzo per mantenere in condizioni accettabili e decorose quanto ci ha rappresentato nel tempo. E’ difficile pensare che una pianta che è resistita ai bombardamenti di due Guerre Mondiali abbia trovato il nemico peggiore e più devastante in un’amministrazione comunale in tempo di pace. Esistono anche agenti atmosferici legati all’inquinamento e patologie che ne pregiudicano l’esistenza. Sarebbe più naturale vedere l’intervento dell’uomo a tutela piuttosto che a danno. Italia Nostra non si oppone al taglio delle alberature per principio quando ciò sia motivato dalla sicurezza o da necessità legate alla loro naturale evoluzione.