Dicono che la morte sciolga

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ma restano.

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A Bagnolo i bambini della scuola elementare “Renzo Pezzani” fanno “opps”.

21 settembre 2007

 

La strada che porta dal centro della frazione alla scuola è stretta e lunga e la sua prospettiva ad imbuto sembra essere un amaro presagio al suo destino. Accade infatti qualcosa di assolutamente anomalo e degno della trama di un telefilm ai confini della realtà. La scuola infatti è frequentata in tutto da soli 28 bambini suddivisi in tre classi, esattamente una terza, una quarta ed una quinta. Sembra che non nascano più bambini per avviare le prime classi e garantire un futuro al plesso. Ma le cose non stanno esattamente così, spiega il consigliere comunale Michela Dal Maso con delega all’Istruzione Pubblica, la situazione è ancor più drammatica, si tratta infatti di genitori che non vogliono iscrivere più i loro figli alla “Pezzani” preferendo le scuole del centro di Lonigo. L’anno scorso, continua il consigliere, c’erano 13 bambini di Bagnolo e dintorni, in età scolare per iscriversi alla prima classe. L’amministrazione in accordo col dirigente scolastico aveva proposto per incentivare le iscrizioni ed arrivare almeno a 15 per formare una classe, un progetto di doposcuola pomeridiano su tre o cinque pomeriggi a discrezione dei genitori andandogli anche incontro notevolmente dal punto di vista economico. Nella prima parte della giornata avevamo offerto lo svolgimento delle lezioni e nella seconda parte dei laboratori ludico didattici. Non abbiamo neppure trascurato il trasporto che sarebbe stato agevolato dall’amministrazione. Il risultato, a gennaio, è stato di sole 4 iscrizioni. Era stata svolta una accurata informazione su tutto il territorio tramite anche articoli su quotidiani, locandine nonché missive indirizzate direttamente agli interessati ma non abbiamo avuto risposta. Dovremo forse cambiare formula anche se credo che la volontà dei genitori degli alunni sia quella di volerli iscrivere a Lonigo, probabilmente per sentirsi più cittadini. Tenteremo ancora un rilancio ma se manca la volontà dalla controparte sarà dura. Se la scuola cesserà di esistere faremo in modo che l’infrastruttura divenga un centro di aggregazione culturale per la zona anche perché a Bagnolo quando mancherà la “Pezzani” resterà davvero poco. Ad un certo punto si rende necessaria una considerazione di tipo economico, visto lo sviluppo negativo della questione e cioè che mantenere in piedi una struttura di tali dimensioni per sole due classi con gli insegnanti ed il personale ausiliario diventa dispendioso se non c’è la volontà collettiva di arginare e risolvere il problema. Anche dal punto di vista didattico mantenere un gruppetto di allievi distaccati non giova alla loro formazione scolastica che un domani in un complesso di 500/600 ragazzi si troverebbero spaesati. Conclude la Dal Maso che sarebbe stato importante che almeno i genitori avessero partecipato alle riunioni fissate per tentare da parte dell’amministrazione e del dirigente scolastico di capire le problematiche ma fino ad ora ogni tentativo è risultato vano. Se gli abitanti di Bagnolo non credono che sia importante mantenere un punto culturale all’interno della loro frazione, noi dall’esterno abbiamo le mani legate. Ricordate che la scuola è vita.