24 gennaio 2007
Poco prima di Natale, l’amministrazione comunale, ha presentato il progetto definitivo per la rimozione arborea ammalata di ippocastani e la successiva sostituzione con frassino, presso il Parco Ippodromo comunale di Lonigo, meglio conosciuto come “Circolo”. La proposta dal perito agronomo Casarotto nominato dal palazzo comunale sarebbe quella di tagliare tutti gli ippocastani per sostituirli con nuove e differenti forme vegetali che crescerebbero assieme attribuendo una certa omogeneità visiva al parco, mentre nella parte centrale, la zona del chiosco e del parco giochi per intenderci, non verrebbe più rimpiazzata da alberi di alcun tipo. Si tratterebbe di una rotazione arborea poiché oltre un secolo della medesima piantagione avrebbe contribuito notevolmente ad impoverire il terreno rendendolo non più idoneo. Ma anche un occhio inesperto si accorgerebbe che non tutte le piante sono ammalate. Silvio Bragolusi, presidente pro tempore dell’associazione “Civica Lonigo” ci racconta che il Circolo è popolato da centodiciassette ippocastani di cui, visibili ad occhio nudo, circa una quarantina sarebbero gravemente compromessi fermo restando che sarebbe opportuna una perizia tecnica per avere un dato certo. Così tra il progetto definitivo presentato e quello esecutivo da confermare c’è ancora del tempo prezioso da sfruttare per ottimizzare e discutere gli interventi da attuare. L’associazione infatti, contraria all’abbattimento degl’ippocastani ha già raccolto oltre cinquecento firme. Silvio Bragolusi ci informa che il sindaco Marchetto e l’assessore Marcolin sono ben disposti al dialogo e disponibili a valutare una controproposta che dovrebbe essere presentata prossimamente dall’associazione Civica di Lonigo, unica richiesta perentoria da parte dell’amministrazione è di non incidere ulteriormente sul budget stanziato di 650 mila euro come primo stralcio. Il sindaco Marchetto, che abbiamo raggiunto telefonicamente conferma quanto detto da Bragolusi ed aggiunge che le decisioni saranno prese valutando tutte le proposte. L’idea dell’associazione ricalcherebbe in parte l’intervento adottato tra l’ottobre del 2000 e l'agosto 2001 per il Parco Ducale di Parma ad opera del comune stesso e cioè la sostituzione di ippocastani con altrettanti ippocastani, rimessa a dimora nell’area centrale del Circolo degli ippocastani mancanti, cura delle alberature ammalate come appunto si è fatto nel Parco Ducale di Parma e mantenimento dei tigli nei viali centrali così com’è oggi. Questa crociata a favore degli ippocastani in realtà nasconde una grande verità romantica ancora oggi ampiamente condivisa. Chi, come me, ha vissuto per molti anni nelle vie attorno o attigue al Circolo non può negare di avere trascorso un’esperienza indimenticabile ed irripetibile. Durante l’infanzia si facevano grandi corse con le biciclette attorno alla pista o si giocava in gruppi di cinque o sei ragazzi a “gnochi” o ancora a fare partite di baseball piuttosto che a calcio, sempre protetti dalle fronde degli immensi ippocastani che ci donavano fresco ed ombra abbondante. Quanti amori sono nati sotto quegli alberi, quanti cuori sono stati incisi nelle cortecce. Era il filò post moderno che ci potevamo permettere e che durante le sere d’estate riuniva le donne del vicinato che con le “careghe de paja” sotto al braccio si affrettavano a prendere posto sotto gli alberi per non perdere gli ultimi pettegolezzi. Le nonne, stimolate dalle grandi ombre scure dei rami in movimento proiettate al suolo, inventavano improbabili e fantastiche storie che suscitavano l’attenzione dei più piccoli. Sulla cima di un albero, tra una leggera folata di vento cantava tranquillo il cuculo. Silvio Bragolusi ci ricorda che con i frutti degli ippocastani, nel vernacolo locale (maroni) un tempo la gente si scaldava utilizzandoli nella stufa di casa assieme a qualche rametto. Il Circolo è certamente stato un grande conforto per tutti, soprattutto per le mamme che potevano lasciare con sicurezza i loro figli a giocare ben protetti dentro al parco e controllabili in ogni momento dalla finestra della cucina. Verso la fine degli anni sessanta quando durante l’estate calda si svolgevano le gare di speedway i piloti che giungevano da tutta Europa trovavano relax e fresco accampando le loro tende sotto i maestosi alberi. Tagliare tutti gli ippocastani ha per noi il sapore amaro dell’ingratitudine nei confronti del Circolo, tentare di curarlo è il minimo che possiamo fare. Il presidente Bragolusi ci ricorda che è aperto a tutti il tesseramento all’associazione Civica di Lonigo ed il costo della tessera è di soli cinque euro. Sostenere la causa dell’associazione e contribuire con idee che possano trovare un eco-equilibrio a salvaguardia del patrimonio arboreo del Circolo è un interesse che coinvolge la collettività e l’identità leonicena per non spezzare quel sottile filo che ci lega saldamente al passato. I ricordi di noi tutti sono le vere radici che sostengono gl’ippocastani