18 febbraio 2007
E’ del consigliere comunale Paolo Rosin di lista “Civitas Leonicena”, la mozione presentata in merito agli atti di indirizzo edilizi ed urbanistici per il calcolo dei volumi e determinazioni di altezze. Raggiunto telefonicamente, il consigliere Rosin ci spiega che gli edifici in questione fanno parte del piano di recupero di “Contrà alla Fiera”, approvato in prima stesura ancora agli inizi degli anni novanta e che in seguito ha subito una serie di variazioni, l’ultima delle quali permette di aumentare il volume originario previsto che era di circa 6600 metri cubi, come da variante regionale e di innalzare l’altezza dei fabbricati, denominati C e D. Il fabbricato di tipo D è quello sul fronte di Via Cesare Battisti, il C è immediatamente retrostante, visibile dalla corte interna. La giustificazione fornita per approvare questa variante è che comunque, l’innalzamento del fabbricato C, non sarebbe stato visibile neppure dal Parco Ippodromo, poiché un qualsiasi osservatore avrebbe avuto il fronte e la cortina di Via Battisti che avrebbero di fatto oscurato l’innalzamento del fabbricato sul retro. L’escamotage utilizzato è che al fabbricato dell’ex laboratorio Bellini è stato attribuito come grado di intervento (D) la “sostituzione edilizia” fornendo un’altezza massima di 10,50 metri con tre piani fuori terra più un sottotetto e senza modificare la sky line, il tutto descritto in maniera molto blanda, senza specificare ed evidenziare i particolari. In realtà, il fabbricato ex Bellini è ben più alto rispetto la quota di riferimento del piano terra rispetto alla Via Battisti da un lato e la strada interna del piano di recupero dall’altro. Osservando le costruzioni da ambo le strade si nota che sono di minimo 30 centimetri più alti. Non della strada ma del marciapiede. Alla fine parliamo di circa 50 centimetri. Nel comune di Lonigo, per gli edifici soggetti a “sostituzione edilizia”, la definizione di altezza si intende l’altezza misurata all’intradosso della cornice di gronda. Guardando a naso in su il fabbricato ex Bellini, si nota che oltre l’intradosso di gronda, la palazzina è stata arretrata di circa un metro e venti e poi si è costruito l’ultimo piano. Questa scelta ha fatto si che l’altezza fosse misurata alla gronda quindi bene al di sotto delle misure reali e tutto quello che sta dietro non fosse conteggiato ai fini dell’altezza del fabbricato. Questo è quello che è successo, commenta Rosin.
La parte tecnica del comune di Lonigo ci spiega invece che gli spazi a disposizione previsti per la “sostituzione edilizia” dell’ex sito Bellieni sono stati assolutamente rispettati e che la parte di costruzione al di sopra dell’intradosso della gronda è solo cubatura recuperata. Infatti, dalla costruzione della palazzina, oltre ai piani fabbricati si sarebbe avanzato un ulteriore piano alto una settantina di centimetri e dunque inservibile. Ecco che allora oltre l’intradosso delle gronde si è arretrato per quella parte di cubatura mancante, recuperando preziosi spazi che diversamente sarebbero andati perduti. La struttura è in sintonia con la linearità della via, del paesaggio e con la costruzione liberty che la affianca. La bellezza del paese di Lonigo e soprattutto il centro storico è paragonabile ad Asolo, Bassano del Grappa ad altri centri urbani che con la loro armonia di costruzioni e la loro ricchezza artistica trasmettono sensazioni irripetibili e straordinarie a chi lo vive e a chi lo visita. Il nostro compito è anche quello di valutare l’importanza acquisita negli anni da un edificio, verificare che nel tempo non si sia svuotato di quella carica storica che le sue strutture esterne dimostrano ed intervenire adeguatamente in maniera critica salvaguardando tutte le caratteristiche che un paese come il nostro da sempre conserva.