Il cammino è ancora lungo, ma al bosco incantato non manca molta strada. Ecco alti pini di marzapane e resina di miele, funghi al cioccolato ed erba di liquirizia,
qua e là sassi di meringa e torrenti di aranciata.
Fermo a ristorare il mio ciuco, siedo su di un sasso, ricurvo su me stesso, sui miei anni in attesa del nero folletto che verrà a riscattare il prezzo del mio
flauto.
Una nuvola di panna montata…….e come uno sbocciar di rose mi appare la piccola figura di questo uomo, esattore di vita e giustiziere della signora vestita di nero
che con braccia aperte e gambe a spirale vestito di metallo brunito si presenta a me.
Esprimo il mio ultimo desiderio prima di saldare il mio debito e sistematomi in equilibrio sul sasso ove riposi i ricordi e i miei pensieri, iniziai una danza
medievale lanciando note acutissime con il mio flauto, accompagnato dal canto di un usignolo e dal movimento perpetuo di una curiosa civetta.
Così la signora delle tenebre commossa dall’armonia di queste note e dalla bellezza della danza salva il suo paladino dalla sorte eterna richiamando a se il suo
folletto. Così ripresi a camminare verso la mia capanna in riva al lago.