Starò nella penombra della nostra stanza,
seduto sulla poltrona ad osservarti dormire.
Il tuo corpo nudo, parzialmente coperto dal lenzuolo,
ha forme marmoree ed armoniose, una scultura irraggiungibile.
Nel silenzio sento il rumore del mio respiro,
che ancora si affanna e il corpo si accende guardando te
le curve dei tuoi fianchi sono vortici e richiami.
Lentamente ti giri mentre sogni le corse in un prato.
I tuoi capezzoli, turgidi e appetitosi aspettano me, ancora.
Le tue mani mi cercano nel torpore del sonno.
Ma resto seduto a guardarti eccitata.
Ora anche il tuo respiro si affanna col mio.
Ti siedi sul letto e mi guardi perplessa avvicinandoti a me.
Mi afferri le mani e le porti ai tuoi seni, giochiamo ancora, ora siamo sereni.
Che bella la tua bocca assetata d’amore. La cerco e la bacio e ti bagni d’umore.
Mi stringi la testa con tutta te stessa mi tiri nel letto e facciamo l’amore.